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La Figura di San Matteo

La Figura di San Matteo

Matteo, di professione esattore delle tasse, fu chiamato da Gesù ad essere uno dei dodici apostoli; la tradizione cristiana, fin dal 200, lo ritiene autore del primo vangelo. A lui si dovrebbe quindi la redazione dell’omonimo Vangelo in cui lo stesso viene chiamato anche Levi o il pubblicano. Diversamente dagli altri tre evangelisti, il vangelo di Matteo non è scritto in greco ma in lingua “ebraica” secondo gli scrittori antichi; quasi sicuramente si tratta dell’aramaico, allora parlato in Palestina.

Matteo ha voluto innanzitutto parlare ai cristiani di origine ebraica e ad essi è fondamentale presentare gli insegnamenti di Gesù come conferma e compimento della Legge mosaica. Di continuo egli lega fatti, gesti, detti relativi a Gesù con richiami all’Antico Testamento, per far ben capire da dove egli viene e che cosa è venuto a realizzare.

“Quando fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la tua destra.”
“Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. Quindi siate scaltri come serpenti e innocenti come colombe.”
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che siete simili a sepolcri imbiancati, belli di fuori, ma pieni dentro di ossa di morti e di ogni sporcizia!”
“È più facile per un cammello passare per la cruna d’un ago, che per un ricco entrare nel regno dei cieli.”
“Ebbene io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.”
“Fate agli altri ciò che volete che sia fatto a voi; questa la legge e i profeti.”

Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: “Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?” Avendo udito questo, Gesù disse loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori. Gesù lo scelse come membro del gruppo dei dodici apostoli, e come tale appare nelle tre liste che ci hanno tramandato i tre vangeli sinottici: Matteo 10,3; Marco 3,18; Luca 6,15. Il suo nome appare anche negli Atti dove si menzionano gli apostoli che costituiscono la timorosa comunità sopravvissuta alla morte di Gesù.

Secondo alcune tradizioni, Matteo sarebbe morto in Etiopia. Le sue reliquie sarebbero state portate in Campania, nella Diocesi di Capaccio. Ritrovate, sotto i Longobardi, furono portate il 6 maggio 952 a Salerno, di cui Matteo é il Patrono, dove sono attualmente conservate nella cripta della cattedrale. San Matteo è anche il patrono dei banchieri, bancari, doganieri, guardie di finanza, cambiavalute, ragionieri, contabili ed esattori.